martedì 1 giugno 2010

sonetto... altro diletto.

La meretrice.

Eran l'unghie rifatte d'escrementi colme
che 'n minuti fiatelli l'avolgea,
e 'l vago olezzo oltre misura diffondea
di quell'opra estetica, ch'or ne son forme;

e 'l viso di chirurgica fattezza a rimirarsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i' che 'l naso alla francese avea,
qual novità se nel talamo l'arsi?

Non era l'ancheggiar suo solo carnale,
ma di meretrice arte; et le parole
sonavan falliche, tanto che dicesi cortigiana.

Uno spirto televisivo, una valletta dell'ormone
fu quel ch'i' vidi: et se non fosse or tale,
qual futuro per la gioventude italiana?