sabato 22 novembre 2008

fai di me quel che vuoi_forse.



"fammi sapere cosa ne vuoi fare di me"

eccola lì, la fatidica frase da non pronunciare mai. lo dico ai maschietti, affinché lo sappiano: a fasi alterne, infatti, le mie orecchie tornano a sentirla.

analizziamola insieme.

-fammi sapere. punto numero uno, presupponi un pensiero da parte mia. senza contare la pretesa che poi lo comunichi a te, attraverso uno dei milioni di mezzi con cui possiamo entrare in contatto.

tutte premesse che possono rivelarsi fasulle.

altro pensiero recondito, nascosto in queste due semplici parolette: hei, aspetto che tu prenda una decisione a riguardo - così non la devo prendere io, hi hi hi... -

pssss, ti devo dire una cosaaaa: cosa ti fa pensare che io voglia prendere una decisione a riguardo??

-cosa. cosa. vedi anche: oggetto. vedi anche: essere inanimato. vedi anche: vuoto d'anima. vedi anche: boh. vedi anche: pensiero laterale slegato da questa analisi.

-vuoi fare. allora, intendiamoci. il VOLERE è parola forte forte forte forte. volli, sempre volli, fortissimamente volli. esplicativo, no? io, di forte, ho solo l'alito la mattina dopo una sbronza colossale, ok? FARE, altro vocabolo altamente pretenzioso. in greco si diceva poiein, o giù di lì, se non ricordo male. che significa creare. io non creo un bel niente, fin'ora ho solo distrutto, ok?

-di me. di te. ok. chi sei tu? partendo dal presupposto che tu esista, e non sia una proiezione della mia mente o un elemento di matrix, non rientra nelle mie abitudini di vita fare qualcosa di qualcuno. gnozi seautòn. poi fammi sapere i risultati della tua ricerca e forse potremo finalmente chiacchierare amabilmente di un argomento interessante quanto spinoso.

conclusione: le parole sono importanti_forse. e io non decido un bel niente_forse.

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